Ri-cordare: quando ero bambino

I Verbi del Cuore

Ri-cor-dare


   C'è una generazione di anziani che ricorda dell'infanzia alcuni momenti particolari: quando i nonni raccontavano la loro esperienza del tempo di guerra: il trasferimento nei campi di concentramento, i sacrifici per “tirar grandi i figli a suon di patate e castagne”, il terribile suono delle sirene che annunciavano l'arrivo di cacciabombardieri. I piccoli li stavano a guardare in silenzio e ascoltavano, senza fiatare, i loro ricordi.
Ancora riaffiorano i racconti dei genitori, che parlavano di come si erano conosciuti e, davanti a foto sgualcite, ricordavano il giorno del loro matrimonio, il viaggio di nozze nella Città Eterna. E poi ancora il lavoro, la fatica ad accantonare i pochi risparmi per una casa e, in seguito, per dare un'istruzione ed un'educazione ai figli. I piccoli, a bocca aperta, ascoltavano i loro ricordi...
Adesso, diventati adulti, tutti i figli comprendono che quei racconti fatti dai nonni e dai genitori non erano semplici ricordi della memoria, ma “ricordi del cuore”.
Davanti a quella memoria che riandava al passato, nel racconto della “storia di famiglia” c'era una consegna: impara la lezione dalle nostre esperienze, perché la storia è maestra di vita. Come faceva la Madonna, anche noi possiamo e dobbiamo serbare nel cuore tutte queste cose, meditandole nel (nostro) cuore”.
Anche san Paolo lo ammette, nella prima lettera ai Corinzi: “Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino” (13,11). Ora, però, chi è diventato adulto è chiamato ad abbandonare ciò che era da bambino.
Infatti l'adulto è colui che fa scendere il RI-CORDO dalla mente al cuore, rileggendo il passato, la storia e le radici come una grande lezione e palestra di vita.
L'esistenza di relazioni tra generazioni fa sì che le comunità possiedano una memoria collettiva. Ogni generazione riprende gli insegnamenti di chi l'ha preceduta, lasciando così un’eredità a chi viene dopo. Questo costituisce una cornice di riferimento per consolidare saldamente una società nel mondo di oggi.
In un libro intitolato “La saggezza del tempo” sono stati raccolti 250 racconti di vita di anziani, che parlano ai giovani sui grandi temi dell’esistenza, sull'amore, la morte e la speranza, come sulla importanza del lavoro, la capacità di lottare e di non arrendersi davanti alle difficoltà. Valgono sempre le parole di papa Benedetto XVI: "La fede non cresce per proselitismo, ma per attrazione e testimonianza". Concreti i consigli di papa Francesco: “Ai genitori e ai nonni consiglio molto amore, tenerezza, comprensione, testimonianza e pazienza. E tanta preghiera. La testimonianza 'in dialetto', cioè con le carezze, con il cuore, loro la capiscono!”.

 

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